Il Buco… nell’acqua [Chiara Magrini, Ylenia Masè, Erica Rocchetti, Rebecca Romano]

Milano invasa dai cartelloni pubblicitari di “The Hole”, ognuno dei quali mostra un personaggio dello spettacolo. Inutile dire che si è subito attratti da questo show, che va a toccare gusti e desideri nascosti: una soubrette tatuata vestita, o meglio “svestita” da pin up ammiccante, un “piacione” a torso nudo, una marilyn “over size”, una “fragolona” gigante e due gemelle manga. Questo spettacolo inizia quindi ancora prima di trovarsi a teatro, ci si incuriosisce già dalla visione delle locandine che ci trasportano all’interno di quel mondo goliardico, provocante e sfacciato che poi ci avvolgerà una volta entrati al Linear4Ciack di Milano. Lo spettacolo è andato in scena dal 3 Dicembre 2015 al 3 Gennaio 2016. La programmazione teatrale è stata gestita dall’agenzia Show Bees, con la consulenza artistica di Gianmario Longoni. “The Hole” ha debuttato al Teatro Calderòn di Madrid nel 2011, iniziando la turnée in Spagna nel 2013.

Autori: Paco-Leòn e Yllana
Regia: Yllana
Sceneggiatura: Secun De La Rosa
Traduzione: di Giovanni Tallon
Riadattamento: di Davide Calabrese, cantante e attore del gruppo “Oblivion”
Scenografie: Miguel Brayda
Light design and music design: Juarjo Llorens
Costumi: Nicolàs Vaudelet

RUOLI E INTERPRETI:
Maestro di Cerimonie – Filippo Strocchi
Maria del Mar o Cristòbal- Maria Salvador – il Topo
“ vegana, seguace degli insegnamenti ayurvedici, specialista in dietetica e nutrizione, il roditore più sexy della storia dello spettacolo”
La generalessa Maitresse – Marta Torres
“una rinfrescante ventata erotica nella quale si fondono l’arte del new burlesque e la provocazione”
Il Pony Loco – Nacho Sanchèz
“androginia, sensualità e perversione su rotelle”
Almon – Julio Bellido
“è la ciliegina sulla torta, il chewin gum nella bocca, l’eterno innamorato”
Le Super Chicche
“come se fossero appena uscite da un manga giapponese le nostre intrepide giornaliste saranno le incaricate di darci il benvenuto alla festa”
I Maggiordomi – Bruno Gullo, Carlos Valledor, Toni Vallès, Victor Genestar
“ le loro voci all’unisono cercano di mettere ordine affinché tutto vada liscio. Il loro galateo ineccepibile ti conquisterà”.

ARTISTI INVITATI:
Duoz Brothers – Denys e Maksym Zhygalgsov
“mano in mano acrobazie”
Dylia- Dilya Abdulaeva
“una Marilyn con le curve che fluttua nell’aria”
(Fonte – http://www.theholeshow.it/index.html#spettacolo)
Il tema è amore e sesso trattato in affinità con il cabaret e “The Rocky Horror Picture Show” in chiave almodovariana. Centrali anche temi di attualità sociale. Racchiude tante forme di intrattenimento come il burlesque, il cabaret, acrobazie circensi e striptease.

Per quanto riguarda la scenografia la parte principale era un praticabile raffigurante l’ingresso di un palazzo signorile con due grandi scalinate laterali e un’enorme bocca rossa al centro come elemento mobile, il tutto appoggiato su pannelli retroilluminati che stavano a simboleggiare le finestre del palazzo.

http://miguelbrayda.com/content/hole#

Le luci sono state decisamente fondamentali per la riuscita dello show. Erano generalmente soffuse e policromatiche per ricreare l’ambiente di un locale notturno, in ogni scena la presenza di determinate luci era tesa a spettacolarizzare la performance del personaggio sul palco. Interessante è stato l’uso di effetti fosforescenti durante lo streap tease al buio in cui l’attrice era coperta unicamente da colate di vernice diversamente fosforescenti.

Circa il commento musiche è stato attuato un riadattamento parziale delle colonne sonore nei diversi paesi in cui lo spettacolo è stato portato in scena. Riferendoci allo spettacolo che abbiamo visto sono state inserite canzoni italiane popolari. Le musiche riproposte invece in tutto il mondo vanno da Marilyn Monroe a Marilyn Manson, con la performance di un quartetto corale a cappella.

Possiamo considerare “The Hole” come una forma di teatro 2.0?
Sì, dal momento che ha coinvolto (e continua a coinvolgere) i suoi spettatori attraverso il sito
http://www.theholeshow.it/index.html#benvenuti, con la possibilità inoltre di iscriversi al club “The Hole”.
“Il Teatro 2.0 punta a un diverso coinvolgimento del pubblico, e a una diversa concezione del “qui e ora””
(Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino, Le Buone Pratiche del Teatro, FrancoAngeli, Milano, 2014, p. 174)

Show sfacciato, spettacolare e mozzafiato. È uno spettacolo che indubbiamente ha molte potenzialità ma nonostante ciò il risultato finale è poco lungimirante.
Si basa su performance circensi accompagnate da musica dal vivo interpretata da cantanti professionisti estremamente coinvolgenti e competenti, ma la trama principale è stata trattata in modo banale e obsoleto. Si parla anche di amore e di sesso sfrenato in modo volgare e con un coinvolgimento del pubblico talvolta eccessivo.
Il sesso è un argomento largamente trattato nell’arte, dalle opere teatrali al cinema e alla letteratura, in questo spettacolo è come se si fosse tornati agli anni ’60 quando il sesso era ancora un tabù e quindi c’era la necessità di esorcizzarlo portandolo all’estremo. Oggi non è più qualcosa di proibito, ognuno di noi ha ampiamente appreso che cos’è il sesso e di conseguenza da questo spettacolo ci si aspettava una riflessione più profonda e magari, perché no, filosofica, invece è stato sminuito e reso puramente comico. Il sesso è esso stesso arte e in quanto tale merita una degna rappresentazione.
Il protagonista è innamorato di un topo e a parer nostro la metafora è geniale ma non è stata utilizzata al massimo della sua potenzialità: è stato come avere una Ferrari andando a 50 km/H.
Avrebbero potuto parlare dell’amore ai giorni nostri, l’amore perverso oppure semplicemente la delusione dell’amore che ti porta ad innamorati di altre cose come può essere lo stesso topo o un oggetto o altri aspetti della vita. Questo non è stato spiegato, l’amore per il topo non è stato minimamente chiarito ma anzi portato all’esasperazione e a una banalità comica di basso livello.
I personaggi erano molto interessanti: un’acrobata con le fattezze della Venere di Milo che simbolicamente poteva esprimere l’amore senza pregiudizi, l’amore cieco e libero dagli schemi della società; una coppia tutta al femminile sexy e, al tempo stesso, leggiadra, che esprimeva l’amore omosessuale ma in modo superficiale e screditato; il Pony loco, che nel corso dell’intera rappresentazione e in particolare durante l’intervallo ha importunato gli spettatori seduti in platea con atti osceni risultando esageratamente esplicito e poco rispettoso degli spazi.
Lo spettacolo ci è sembrato infine sterile di passione: siamo indubbiamente fatti di carne e ossa ma ogni nostra azione è spinta da un sentimento.
Povero di significato ma ricco di spettacolo visivo, in conclusione “tutto fumo e niente arrosto”.